Il condono che
premia i furbi
Il
Mattino di Padova, 1 ottobre 2009
Il Governo
Berlusconi ha posto per la venticinquesima volta in
un anno e mezzo la questione di fiducia, annullando
il dibattito parlamentare, per approvare
l’emendamento al decreto anticrisi che allarga lo
scudo fiscale anche ai capitali illeciti. Nella
versione originale lo scudo fiscale era già un
provvedimento grave: un condono a favore dei grandi
evasori per sanare violazioni tributarie e
previdenziali pagando una ridicola imposta del 5%.
Ora, con l’emendamento correttivo, il testo viene
peggiorato e tra i reati finanziari sanabili con lo
scudo fiscale vengono inclusi: l’evasione fiscale
dovuta a false fatturazioni per operazioni
inesistenti o ad altri artifici contabili,
l’occultamento o la distruzione di documenti e il
falso in bilancio. Per di più l’emendamento
correttivo cancella, in materia di antiriciclaggio,
l’obbligo di segnalazione delle operazioni di
rientro o regolarizzazione dei capitali detenuti
all’estero. In questo modo i proventi delle attività
illecite, nascosti nei paradisi fiscali, torneranno
in Italia, saranno legalizzati e «ripuliti» e poi
potranno tranquillamente tornare all’estero.
Il messaggio che il Governo manda ai cittadini è
devastante sul piano del rispetto delle regole e
della legalità: chi viola la legge viene premiato.
Invece di affrontare la crisi economica in atto con
misure serie e concrete la destra e la lega
perseverano con la loro scelta di favorire i furbi a
danno della maggior parte di cittadini
cittadinionesti che pagano regolarmente le tasse. E’
ridicolo che un Governo che si presenta all’opinione
pubblica come il paladino dell’ordine pubblico e
della sicurezza nel Paese chieda la fiducia su un
provvedimento che fa rientrare in Italia capitali
derivanti dal riciclaggio di denaro «sporco». Anche
altri Paesi, in Europa e nel mondo, hanno approvato
provvedimenti per favorire l’afflusso di capitali
utili a combattere la crisi economica e l’hanno
fatto in maniera completamente differente
dall’Italia. Usa, Regno Unito e Francia hanno
adottato misure diverse dallo scudo fiscale
italiano, escludendo, in ogni caso, l’anonimato e
l’impunibilità e prevedendo il pagamento integrale
delle imposte evase, degli interessi legali e delle
sanzioni. Al contrario, lo scudo fiscale dell’Italia
offre tutta una serie di garanzie a prezzi
stracciati in materia di anonimato, ammontare
dell’imposta da pagare, sanzioni, impunibilità per
una serie di gravi reati. Per reperire le risorse
non servono condoni e amnistie mascherate. E’
necessario contrastare seriamente l’evasione
fiscale, facendo versare a tutti le imposte dovute,
senza privilegi o scorciatoie, punendo severamente
gli evasori, aumentando i controlli, introducendo la
tracciabilità dei pagamenti. E’ un principio
semplice che il Governo dovrebbe perseguire con i
fatti concreti e non con le solite false promesse.