Il fallimento della
Gelmini
Il Mattino di Padova,
4 marzo 2009
Il ministro
dell’Istruzione Gelmini ha disertato l’incontro in
programma ad Abano con molti sindaci, preoccupati
per la cancellazione del tempo lungo nelle scuole
venete dovuta ai tagli del governo nel settore
dell’istruzione. L’assenza del Ministro conferma che
il Governo non ascolta le famiglie, si disinteressa
del futuro e fugge di fronte alle difficoltà.
Purtroppo si sta verificando proprio quello che il
Partito Democratico ha denunciato da tempo: il
Governo Berlusconi ha tagliato i fondi
all’istruzione scolastica ed ora non ha le risorse
necessarie per garantire servizi di qualità.
Infatti, già in occasione del decreto del luglio
2008, convertito nella legge n. 133, il Pd aveva
evidenziato tagli per quasi 8 milioni di euro nel
settore dell’istruzione in tre anni, con una
riduzione complessiva di 87.245 insegnanti (pari al
13% in meno del corpo docente).
Dopo le mobilitazioni di insegnanti, genitori e
studenti dei mesi scorsi il ministro Gelmini aveva
assicurato che il servizio scolastico sarebbe stato
organizzato secondo le esigenze delle famiglie degli
studenti. Ora, però, ha fatto marcia indietro tanto
da non presentarsi nemmeno al confronto con i
sindaci veneti per dare certezze sul tempo scuola.
Le risorse per continuare l’efficace esperienza del
tempo lungo nelle scuole del Veneto, secondo quanto
prevede la legge n. 148/1990, rischiano di essere
cancellate, provocando gravi disagi a migliaia di
famiglie della nostra Regione. Sarebbe questo il
tanto propagandato federalismo assicurato dalla lega
Nord per venire incontro alle esigenze dei cittadini
del Veneto e dell’intero Nord Italia?
Oggi la scuola è nel caos a causa delle scelte del
Governo: le iscrizioni sono state posticipate e si
sono chiuse con un mese di ritardo, il 28 febbraio
scorso; le risorse per garantire il tempo lungo non
sono certe e le famiglie, di conseguenza, chiedono
aiuto agli amministratori locali. I sindaci,
indipendentemente dalla loro parte politica, si
trovano in grande difficoltà, uniti nel chiedere le
necessarie risorse al governo per la scuola. Anche
la regione Veneto deve fare la sua parte per evitare
la cancellazione del tempo lungo nelle scuole. In
sede di Conferenza Stato-Regioni, programmata per il
prossimo 7 marzo, deve far valere l’articolo 117
della nostra Costituzione che inserisce l’istruzione
nelle materie di competenza concorrente tra Stato e
Regioni, pretendendo dal ministero dell’Istruzione
adeguate risorse economiche o prevedendo anche la
possibilità di investire fondi propri per mantenere
il tempo lungo nelle scuole del suo territorio.
Questa può essere una soluzione efficace per
continuare a fornire un servizio essenziale a
migliaia di famiglie veneto.