La Finanziaria impone la «purga» alle società
Non rinnovabile nei cda chi amministra male
Mattino di Padova 6-1-2007
CONSELVE. Consigli
d’amministrazione più snelli, niente compensi a chi ricopre
incarichi pubblici, nessun rinnovo per gli amministratori che
chiudono il triennio in passivo, massima trasparenza sulle
indennità. Sono alcune delle novità per le società a
partecipazione pubblica.
Sono state introdotte dalla
Finanziaria 2007, legge dello stato dal primo gennaio scorso. Le
prossime settimane saanno pubblicati i decreti attuativi con i
quali dovrà fare i conti il nutrito esercito di amministratori
padovani, fra i quali i consiglieri di Cosecon, Centro Veneto
Servizi e tutte le altre società a partecipazione pubblica.
Un vero e proprio terremoto per tante poltrone eccellenti, dal
punto di vista numerico ma anche economico. La manovra del
Governo dimezza il numero dei componenti del consiglio
d’amministrazione, portandoli da 11 a 5, così come viene fissato
un tetto anche ai consiglieri di nomina pubblica. Anche i
compensi dovranno essere rivisti: quello del presidente non
potrà essere superiore all’80 per cento di quello del sindaco
del comune che detiene la quota di maggioranza, mentre i
consiglieri si fermeranno al 70 per cento. Non è previsto nessun
compenso però per chi già copre incarichi pubblici, ad esempio
sindaci e assessori. Inoltre verrà istituito un albo pubblico
con i nomi e compensi degli amministratori. Prevista una
«punizione» per chi accumula perdite: non potranno essere
nominati amministratori che nei cinque anni precedenti abbiano
chiuso in perdita tre esercizi consecutivi. Nei prossimi mesi le
società partecipate dovranno fare i conti con queste
disposizioni e rimettere mano ai consigli d’amministrazione.
E bisognerò fare in fretta, sostiene Alessandro Naccarato,
deputato dei Ds: «Finalmente una legge ha fatto propri dei
principi sui quali ci siamo battuti per mesi e ha introdotto dei
criteri di trasparenza, correttezza e responsabilità. - afferma
il parlamentare - Anzitutto stabilendo che gli amministratori
pubblici non hanno diritto ad altri compensi e mettendo un tetto
agli stipendi. Importante anche il principio di responsabilità.
Con questa norma gli ex amministratori di Trasporti Ecologici,
società che ha registrato forti perdite, non potranno più sedere
in altri Cda per i prossimi cinque anni. Non appena saranno
pubblicati i decreti attuativi, tutte le società dovranno
adeguarsi, in caso contrario partiranno i ricorsi alla Corte dei
Conti».