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Ulivo, più regole e più concorrenza
Mattino di Padova 07-07-06 Pag. 21

Il decreto Bersani è la prima iniziativa del governo di centrosinistra per rilanciare l’economia tutelando i cittadini consumatori e utenti di servizi e risponde all’esigenza di aprire settori importanti alla concorrenza. Certo il decreto tocca solo alcuni ambiti e ci sono molti altri terreni sui quali intervenire - ad esempio il settore immobiliare, gli ordini professionali e la gestione dei prodotti finanziari - ma era necessario partire e avviare il processo di riforma e svecchiamento di cui il l’Italia ha tanto bisogno. Si tratta di provvedimenti già esistenti in larga parte dei Paesi europei e che da noi faticano ad affermarsi per le resistenze di numerose «lobbies» attaccate a rendite di posizione e a privilegi assolutamente immotivati. E’ a causa di questi potenti monopoli che alcune prestazioni professionali hanno costi elevatissimi: basta pensare alle assicurazioni, ai servizi bancari, ad alcuni prodotti farmaceutici. Le proteste in corso testimoniano la reazione di categorie che per anni hanno potuto godere di condizioni fuori mercato a scapito dei cittadini. L’impostazione innovativa del decreto Bersani parte dalla volontà di rompere questi privilegi e ha due finalità: mettere al centro dell’iniziativa legislativa il cittadino utente-consumatore; aumentare la concorrenza e le regole per allargare le opportunità di scelta. Così il centrosinistra vuole abbassare i costi per gli utenti, migliorare la qualità dei servizi, offrire più possibilità lavorative alle giovani generazioni.
 Prendiamo tre esempi concreti: assicurazioni, servizi pubblici locali, banche. Nelle assicurazioni avremo agenti plurimandatari, come negli altri paesi europei, e questo migliorerà la trasparenza e la pubblicità delle offerte e renderà molto più difficile la tendenza delle compagnie a «fare cartello» per limitare la concorrenza e tenere i costi alti. Per quanto riguarda l’erogazione di energia e la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti viene stabilito che i servizi saranno assegnati con gare ad evidenza pubblica. In questo modo avremo anche in Italia servizi affidati sulla base di criteri trasparenti con qualità e costi più convenienti. Del resto le vicende di Cosecon e Trasporti Ecologici, dove i privati, senza mai avere effettuato alcuna gara, guadagnano e i Comuni accumulano passivi, dovrebbero insegnare qualcosa. Finalmente finirà la gestione disastrosa di molte società pubbliche-private, nelle quali amministratori locali incapaci si improvvisano manager e riempiono di debiti le comunità locali. Infine ci sono le banche. In caso di modifiche unilaterali delle condizioni dei conti correnti il cliente può interrompere il contratto senza oneri. Il consumatore avrà maggiori tutele e sarà più libero di scegliere. Dopo le vicende della banca Antonveneta e la scoperta dei metodi criminali di Fiorani e compagni, mi sembra una prima risposta per impedire che simili truffe si ripetano.
 I contenuti del decreto hanno, secondo me, un altro grande merito, rappresentano bene l’idea di sviluppo e di futuro del Paese che ha l’Ulivo: mettere l’Italia al passo con l’Europa, aprire la nostra economia, combattere i privilegi, aumentare le opportunità e i diritti soprattutto per le giovani generazioni. Solo così potremo uscire dalla crisi e ricominciare a crescere.

di Alessandro Naccarato
Deputato dell'Ulivo