Sicurezza
la destra alimenta la paura
Il Mattino di Padova,
8 maggio 2009
La telenovela,
ampiamente divulgata da televisioni e giornali,
della famiglia Berlusconi rischia di distrarre
l’opinione pubblica dal fallimento assoluto della
destra su una delle questioni decisive nella
vittoria elettorale dello scorso anno: la sicurezza.
Infatti il governo ha deciso di mettere la fiducia
sul disegno di legge in discussione alla Camera,
perché la maggioranza è divisa ed è incapace di
affrontare in modo serio ed efficace i problemi del
Paese. La destra è prigioniera della sua propaganda
ed è preoccupata perché non riesce a dare risposte
concrete. In un anno il governo ha varato diversi
provvedimenti in materia di sicurezza, spesso
ricorrendo allo strumento del decreto legge e al
voto di fiducia, ma non ha prodotto alcun risultato
apprezzabile. Anzi è in continuo aumento il numero
di ingressi di clandestini, al punto che i centri
per l’identificazione e l’espulsione sono al
collasso, e la paura è in costante crescita.
Questa situazione è causata da due elementi
principali: una legislazione sull’immigrazione che
favorisce il passaggio in clandestinità degli
immigrati, la sistematica riduzione di risorse al
sistema giudiziario e alle forze dell’ordine. La
legge Bossi-Fini non funziona perché consente
l’ingresso nel Paese di cittadini stranieri per
motivi di lavoro per periodi troppo brevi e
insufficienti a mettersi in regola. Così la nostra
economia - industrie metalmeccaniche, cantieri
edili, famiglie bisognose di assistenza, imprese
agricole - attira lavoratori immigrati e poi,
scaduti i termini dei permessi di soggiorno, li
scarica e li trasforma in irregolari, che spesso
vengono ricattati e sfruttati.
Questa condizione alimenta l’illegalità e
costituisce un serbatoio inesauribile di personale
per le organizzazioni criminali dedite allo spaccio
di stupefacenti, allo sfruttamento della
prostituzione e alle rapine.
Serve una nuova legge sull’immigrazione che limiti
gli ingressi alla reale domanda di occupazione e che
consenta ai lavoratori stranieri di restare in modo
stabile in Italia, acquisendo diritti e doveri, in
modo da integrarsi nel rispetto delle leggi.
Solo così è possibile governare l’immigrazione e
costruire migliori condizioni di sicurezza e
convivenza. I proclami della destra contro gli
immigrati non risolvono i problemi e servono solo a
nascondere i fallimenti del governo e a lucrare
qualche voto sulle paure dei cittadini.
Un esempio in tal senso è la decisione di
introdurre il reato di immigrazione clandestina che
sarà punito con una contravvenzione. La norma avrà
l’unico effetto pratico di appesantire l’attività
delle forze dell’ordine e dei Tribunali, che saranno
investiti da centinaia di migliaia di casi per
accertare un reato che non determinerà alcuna
conseguenza. In sostanza la norma peggiorerà il già
precario funzionamento del sistema giudiziario e
distrarrà polizia e carabinieri da importanti
attività investigative e repressive contro la
criminalità.
L’altra causa dei fallimenti e delle divisioni del
governo sono i tagli di risorse alle forze
dell’ordine, che sono state umiliate. Non è un caso
che tutti i sindacati del settore stiano apertamente
protestando contro i provvedimenti in discussione.
Ad esempio, l’utilizzo dei militari per il controllo
del territorio si sta rivelando un’operazione molto
costosa e quasi inutile, che serve solo a fare
scena. Anche le ronde dimostrano la scarsa
considerazione del governo per il ruolo fondamentale
e insostituibile delle forze dell’ordine. In questo
modo, infatti, la destra sceglie di non investire su
polizia e carabinieri e di puntare su improbabili
associazioni di cittadini che rischiano di diventare
milizie di partito da controllare, per evitare
ulteriori problemi di ordine pubblico.
Il modello di sicurezza delineato dal governo
prefigura un sistema in cui polizia e carabinieri
saranno ridotti al ruolo di accompagnatori e tutori
dei militari, durante il giorno, e dei rondisti,
durante la notte. La destra ha vinto le elezioni con
la promessa di una maggiore sicurezza, ma con la
propaganda non è possibile raggiungere il risultato.
Per questo è sempre più divisa ed è costretta a
ricorrere al voto di fiducia.