Con il reato di clandestinità
danni a tutto il sistema sociale
Il
Mattino di Padova, 8 luglio 2009
Dopo i proclami
della campagna elettorale l’azione del governo
Berlusconi inizia a mostrare crepe profonde e la
propaganda non basta più a nascondere l’incapacità e
gli errori della destra. L’introduzione del reato di
clandestinità, contenuto nel nuovo disegno di legge
sulla sicurezza approvato qualche giorno fa dal
Senato, è l’esempio evidente di una norma manifesto
inefficace che produrrà effetti negativi. La prova è
sotto gli occhi di tutti dopo che il sottosegretario
Giovanardi ha proposto un’altra sostanziale
sanatoria per regolarizzare colf e badanti per
correggere le conseguenze disastrose del
provvedimento sulla sicurezza. Le nuove norme si
applicano a tutti i lavoratori irregolari che si
trovano in Italia e puniscono con una sanzione
amministrativa tra cinque e diecimila euro non solo
l’ingresso di immigrati clandestini ma anche il loro
soggiorno sul nostro territorio.
Si tratta di una situazione paradossale e
pericolosa che, secondo le stime delle Acli, mette a
rischio processo circa seicentomila badanti e colf
irregolari che già lavorano nel nostro Paese e che
non possono essere regolarizzate a causa della
mancanza del decreto flussi per il 2009 voluta dal
ministro dell’Interno Maroni come dimostrazione del
«pugno di ferro» del governo contro l’immigrazione
clandestina. Ora, l’introduzione del reato di
clandestinità non farà altro che spingere i molti
immigrati che lavorano in Italia a restare nascosti,
chiusi in casa per paura di essere scoperti e finire
sotto processo. Inoltre, bisogna anche considerare
il fatto che questo provvedimento danneggia non solo
gli immigrati occupati in attività di assistenza
alle famiglie ma anche tutti coloro che lavorano, ad
esempio, nel settore dell’edilizia o in quello
agricolo come stagionali. Si tratta, quindi, di
numerose persone, da tempo presenti in Italia su
richiesta di imprese e famiglie, che svolgono lavori
necessari alla nostra economia e all’assistenza
sociale e che, per la sicurezza di tutti, hanno
bisogno di essere regolarizzate. Per di più il
provvedimento prevede che gli immigrati irregolari,
una volta scoperti, vengano puniti con una semplice
ammenda in attesa del processo.
Nel frattempo, quindi, avrebbero tutto il tempo per
far perdere le proprie tracce. Perciò, la nuova
fattispecie di reato individuata dal governo
favorisce di fatto la clandestinità invece di
combatterla e colpisce in modo insensato anzitutto i
cittadini stranieri che sono stati chiamati nel
nostro Paese proprio dalle famiglie italiane e che
svolgono presso di loro servizi essenziali come, per
esempio, l’assistenza agli anziani o ai bambini
piccoli mentre entrambi i genitori sono al lavoro.
Si tratta di un’attività fondamentale che oggi è
ancora più indispensabile se si pensa ai pesanti
tagli alle politiche familiari decisi dalla destra.
Sulla famiglia, infatti, finora il governo ha
operato solo tagli: ha ridotto i fondi sociali
destinati alle Regioni, ha diminuito pesantemente i
fondi per l’assistenza domiciliare agli anziani, ha
tagliato il tempo scuola, ha bloccato i
finanziamenti per la realizzazione di nuovi asili
nido. Di fronte a queste scelte insensate, le
famiglie italiane non hanno potuto far altro che
affidarsi alla preziosa opera di badanti e colf,
spesso straniere, che hanno rappresentato una valida
alternativa all’assenza di iniziative del governo
Berlusconi.
Ora il reato di clandestinità mette a rischio tale
sistema ed è per questo che, aprendo gli occhi con
un clamoroso e colpevole ritardo, alcuni esponenti
del governo propongono una sostanziale sanatoria
come quella già promossa (guarda caso sempre dal
centrodestra di allora) nel 2002. Non c’è che dire,
anche su un tema come quello della sicurezza tanto
agitato dalla destra e dalla Lega Nord in campagna
elettorale, quando si passa dalle parole ai fatti,
emergono le contraddizioni e la palese incapacità
dell’attuale maggioranza di governo di dare risposte
efficaci ai problemi dei cittadini: tutto si perde
nella propaganda a cui la destra e la Lega ci hanno
purtroppo abituati. In una tale situazione, un
comportamento responsabile dovrebbe portare il
governo a stralciare la norma che introduce il reato
di clandestinità: è un provvedimento pericoloso,
demagogico e inefficace che avrà come unica
conseguenza concreta quella di intasare
ulteriormente la macchina della giustizia senza
aumentare la sicurezza dei cittadini. E’ urgente,
invece, individuare tutti gli strumenti necessari
per mettere in regola e integrare gli immigrati che
da tempo lavorano in Italia per non creare,
altrimenti, pesantissimi danni a tutto il sistema
sociale, economico e produttivo del nostro Paese.