IMMIGRAZIONE DA GOVERNARE
Mattino di Padova 09-09-06
In questi mesi si
è discusso molto dei problemi legati all’immigrazione, in
particolare delle crescenti difficoltà di inserimento e
integrazione nei paesi ospitanti. Il dibattito è stato viziato
da alcuni fatti di cronaca nera e dalla scelta della destra di
fare demagogia a buon mercato sull’argomento, riproponendo
alcuni tra i peggiori luoghi comuni del razzismo nostrano. In
realtà sappiamo tutti benissimo che il nostro sistema economico
continua a richiedere manodopera straniera e che i flussi
migratori verso l’Europa cresceranno ancora nei prossimi anni.
E’ inutile dunque provare a speculare su questi temi. Fino a
pochi mesi fa l’Italia era governata dalla destra e dalla Lega
nord e tutti ricordano l’inconcludenza e l’assenza del governo
su questi temi. A livello locale la situazione è ancora più
ridicola. La destra governa da anni Regione e Provincia e ha
governato il Comune tra il 1999 e il 2004 e non è riuscita a
realizzare nulla di significativo. Anche di fronte agli
interventi efficaci della Giunta Zanonato in via Anelli e nelle
zone limitrofe, riconosciuti e apprezzati a livello nazionale,
la destra si è limitata a criticare senza mai proporre nulla.
Sull’immigrazione e l’integrazione si deve aprire una
discussione seria per trovare strumenti concreti in grado di
governare il fenomeno a partire dalla considerazione che il
numero di stranieri che arriveranno in Italia e in Europa
aumenterà ancora nei prossimi anni.
Il centrosinistra ritiene che servano leggi per
favorire l’integrazione dei cittadini stranieri abbinando il
rispetto delle leggi a una vera politica di accoglienza. Molti
si sono concentrati sull’idea di accorciare i tempi per ottenere
la cittadinanza per gli stranieri residenti riducendoli da 10 a
7 o 5 anni. Io penso invece che l’intervento più urgente
riguardi la formazione dei nuovi cittadini italiani. Parlo delle
decine di migliaia di bambini e ragazzi con meno di 14 anni,
nati e residenti in Italia da genitori stranieri. In Italia sono
poco più di 120.000; a Padova ne vivono 3000 e nel 2004 ci sono
stati 384 nuovi nati. Oggi possono chiedere la cittadinanza
italiana solo dopo aver compiuto i 18 anni e se sono stati
residenti in Italia senza interruzioni dalla nascita. In realtà
i bambini nati in Italia vivono e crescono come i bambini
italiani, frequentano le stesse scuole, gli stessi luoghi di
ritrovo, imparano le stesse lingue, studiano le stesse materie,
si formano con gli stessi sistemi educativi. Anzi i bambini e i
ragazzi costituiscono il principale canale di dialogo e
relazione tra i loro genitori stranieri e le istituzioni
italiane, diventando sempre più spesso il motivo che vincola la
famiglia immigrata al nostro Paese. Se vogliamo costruire una
società senza ghetti e senza esclusioni etniche, basata sulla
condivisione dei valori democratici e di solidarietà al centro
del nostro ordinamento costituzionale, dobbiamo partire da qui,
favorendo l’integrazione e la formazione dei cittadini italiani
del futuro. Basta andare a vedere la composizione delle classi
degli asili nido, delle scuole materne ed elementari di Padova
per comprendere come saremo tra qualche anno. A partire da
queste esperienze e dal prezioso lavoro di centinaia di
insegnanti ed educatori possiamo governare e gestire il processo
di integrazione e formazione della cittadinanza italiana del
futuro. Per questo è necessario modificare la legge sulla
cittadinanza introducendo, con alcuni accorgimenti, lo «ius
soli»: chi nasce nel nostro Paese è cittadino italiano dalla
nascita, purché uno dei genitori sia residente in Italia da
almeno due anni. Alcune grandi democrazie sono riuscite
attraverso questo strumento legislativo a svilupparsi in modo
equilibrato, integrando milioni di immigrati, molti dei quali
anche italiani. E’ il caso degli Usa, del Canada e
dell’Australia. Dobbiamo offrire agli stranieri che arrivano in
Italia per lavorare e integrarsi l’opportunità di inserirsi,
accettando diritti e doveri. Solo così che possiamo governare
l’immigrazione e costruire un futuro più sicuro e migliore.