LA DISDETTA DEL CONTRATTO TERRITORIALE
DEI LAVORATORI TERMALI DECISA DA ASSOALBERGATORI
Destra e sinistra unite
ai sindacati.Luca Claudio: «Tagliano invece di
sforzarsi di fare ricavi riempiendo gli hotel»
Naccarato: «Scelta grave, sbagliata e
irresponsabile»
Il
Mattino di Padova, 10 settembre 2009
ABANO.
Bocciatura a tutto spiano. La disdetta del contratto
territoriale da parte di Assoalbergatori ha
compattato il fronte politico di destra e sinistra
con quello sindacale. Il primo a intervenire è il
deputato del Partito democratico Alessandro Naccarato, che si unisce a Cgil, Cisl e Uil nel
tacciare la scelta come «grave, sbagliata e
irresponsabile». Secondo il parlamentare
l’associazione vuole solo «risparmiare qualche soldo
colpendo i lavoratori e le loro famiglie, invece di
puntare alla qualità». «La vicenda - ha aggiunto -
dimostra l’importanza della contrattazione nazionale
come strumento e garanzia di tutela dei lavoratori,
contro l’ipotesi del Governo Berlusconi di
sostituirla con quella locale». Nel caso specifico,
infatti, «l’assenza di un contratto nazionale
causerebbe oggi il licenziamento degli occupati».
Infine, Naccarato ha chiesto l’intervento immediato
di Regione e Provincia, per «riaprire un confronto
serio tra le forze sociali e gli imprenditori, così
da garantire la giusta difesa dei lavoratori
termali, concordando le misure necessarie a uscire
dalla crisi senza impoverire migliaia di famiglie».
Va giù duro persino il sindaco di Montegrotto Luca
Claudio. «Posso capire che c’è la crisi, ma hanno
scelto la strada più semplice - ha detto - Tagliare
i costi va anche bene, ma dove sono gli sforzi per
aumentare i ricavi e riempire gli hotel? Gli
albergatori dovrebbero fare un mea culpa perché
stanno pagando l’incapacità di programmare le
strategie di promozione. Tutto ciò è frutto del
fallimento del Consorzio, che dovrebbe essere
diretto da manager competenti di turismo. Togliere
il contratto significa avviare un meccanismo a
catena fino all’autodistruzione. In ogni caso invito
tutti alla calma. Non è il momento degli scioperi
perché si dà il colpo finale al turismo». Sul fronte
sindacale, Renata Mazzacco (Fisascat Cisl), Fernando
Bernalda (Uiltucs Uil) e Roberta Pistorello (Filcams
Cgil) parlano di mossa sbagliata: «In un corretto
rapporto relazionale si deve tener conto
dell’affidabilità delle parti, poiché azioni a
sorpresa come questa possono essere interpretate
come un ricatto. Non ci può essere una logica di
contrattazione del “o così o niente”», hanno detto.
Infine, è intervenuto anche il sindacato autonomo
Saltae di Franco Penello, che ha parlato di «atto di
sciacallaggio».