Sciopero bianco
per aiutare
le famiglie delle due vittime
Mattino di Padova
14-3-2007
CAMPOSAMPIERO. Fiom e Fim
si costituiranno parte civile coi familiari delle 2
vittime. E’ quanto hanno deciso ieri le 2 sigle
sindacali della fonderia Anselmi. Che, proclamato
uno sciopero lo stesso pomeriggio dell’infortunio,
ieri mattina hanno continuato con altre 4 ore di
astensione e replicano questa mattina.
Gara di solidarietà. Lo sciopero di oggi è
«bianco»: le maestranze lavorano, ma il ricavato
delle 4 ore sarà devoluto alle famiglie delle
vittime. Sempre oggi, sono previste assemblee per
decidere ulteriori iniziative. Secondo Fiom, Fim,
Rsu, questa tragedia «dimostra che la vita e la
salute dei lavoratori non sono sufficientemente
tutelate. Lavorare in sicurezza è una conquista
ancora da realizzare, le condizioni di pericolo sono
troppe e spesso sottovalutate».
In assemblea. Quella di ieri «è stata
un’assemblea molto tesa, passionale. C’era gente che
piangeva, una situazione molto difficile» dichiara
Vittorino Bertolo, rsu aziendale, nella squadra di
primo soccorso. «Preoccupa il fermo, i forni sono
l’anima di una fonderia. Auspichiamo che l’iter
giudiziario sia il più veloce possibile per la
tutela dei lavoratori dell’Anselmi» aggiunge Antonio
Silvestri, Fiom.
Terribile disgrazia. Gregorio Loregian (Fim)
spiega la dinamica dell’infortunio, così come ha
potuto ricostruirla dalle testimonianze degli
operai: «Man mano che si forma la scoria nel forno,
va tolta - spiega i sindacalista - Evidentemente
Gigi e Michele non erano riusciti a toglierla tutta.
Secondo la ricostruzione che ci ha fatto il capo
turno, che si trovava a 4 metri di distanza, si era
formato un tappo di scorie sul beccuccio
dell’altoforno, per cui il magma non usciva. In una
fonderia si tirano 60.000 chili all’anno di ghisa e
queste operazioni si fanno in maniera normale. Per
sbloccare il beccuccio Gigi e Michele erano saliti
nella gabbia. Il primo ha infilato la lancia dentro
il beccuccio e il secondo ha aperto l’ossigeno per
alimentare la lancia termica. In quel momento è
saltato il tappo che ostruiva il beccuccio e un
centinaio di chili di materiale incandescente è
caduto su di loro a pioggia, riducendoli a torce
umane. Una quantità irrisoria se si pensa che da un
forno escono 40 tonnellate di ghisa. I colleghi
hanno preso gli estintori, ma è stato tutto vano. E’
un evento che non è mai accaduto in 40 anni. Gigi e
Michele avevano tutti i dispositivi di sicurezza:
elmetto, tuta e guanti». Il cartellista si è salvato
perché era sceso dal muletto per andare ad aprire
una porta. «Quando il magma è fuoriuscito il
cartellista stava salendo sul muletto. Ha fatto in
tempo a scappare, la lava gli ha preso un piede».
Stop al precariato. «Ai lavoratori esterni,
come le due vittime, si preferiscano gli interni
alla fonderia». I sindacati hanno sottolineato con
forza questo aspetto anche ieri mattina, durante
l’incontro con dipendenti e dirigenti. «Abbiamo
discusso e analizzato il tragico episodio con i
lavoratori.
Bollettino di guerra. L’incidente di
Camposampiero è l’ennesimo di un bilancio
impressionante: i primi 2 mesi del 2007 hanno fatto
contare quasi 200 morti sul lavoro. Dati, purtroppo,
in continuo aggiornamento. Su questo bollettino di
morte riflette Antonio Silvestri, Fiom-Cgil: «Sono
almeno 4 vittime ogni giorno, 1.200 all’anno».
Lavoratori sotto choc. «Sono ancora
abbastanza scossi - conferma Loregian - ma allo
stesso tempo si stanno rimboccando le maniche. Nel
frattempo, la nostra posizione nei confronti
dell’azienda è questa: ai dipendenti esterni
preferiscano quelli della Fonderia Anselmi».
Silvestri: «La proprietà ci ha dato le sue
motivazioni: un evento non prevedibile, mai
verificatosi finora, in oltre 50 anni di attività, e
quindi non preventivabile. Ma noi manteniamo un
punto fermo: l’attenzione sulla sicurezza e
l’ambiente. Precarietà e tipologie contrattuali
atipiche sono quelle più a rischio: sono le più
predisposte a infortuni sul lavoro». I 2 operai,
dipendenti della Valtramigna di Colognola ai Colli (Vr),
erano distaccati alla Anselmi con un contratto di
lavoro interinale.
Caso in Parlamento. Alessandro Naccarato,
segretario veneto Ds, ha presentato alla Camera
un’interrogazione al ministro del Lavoro Damiano,
chiedendo se «intende disporre strumenti ispettivi
per accertare il grado di rispetto delle norme sulla
sicurezza sul posto di lavoro negli stabilimenti
della fonderia Aselmi e se preveda di dare corso a
iniziative legislative in grado di potenziare le
tutele per i lavoratori in questo ambito».
Il presidente del Senato Franco Marini ha invece
definito «agghiacciante» «lo stillicidio quotidiano
di morti sul lavoro», dove «a soccombere sono sempre
i più deboli, i precari, i lavoratori in nero, i non
garantiti. Questa piaga va combattuta con energia, è
una vera emergenza nazionale». Dopo il varo da parte
del Governo del Testo unico sulla sicurezza sul
lavoro, per Marini occorre un’azione «incisiva e
coordinata» per «assicurare la tutela della salute
dei lavoratori», proseguendo la «campagna di
sensibilizzazione avviata con la Conferenza
nazionale sul lavoro a gennaio».