CLASS ACTION E TRIBUNALI
di ALESSANDRO NACCARATO
Nella legge finanziaria appena approvata dalla Camera sono contenute due riforme attese da anni: l’introduzione della class action e la riorganizzazione della giustizia militare.
Ancora una volta la debolezza numerica del governo di centrosinistra ha prodotto risultati positivi e imprevisti che finalmente avvicinano l’Italia agli altri Paesi europei. Pare incredibile ma, almeno per ora, la forza del governo Prodi, nonostante la continua litigiosità e l’esiguo margine di maggioranza, è stata proprio quella di approvare riforme importanti che nessun esecutivo era riuscito a portare a termine.
Negli Usa la class action è stato uno straordinario strumento di giustizia perché ha consentito a tutti, anche ai più deboli e ai più poveri, di rivalersi contro le imprese che hanno leso diritti collettivi. In molti film ambientati negli Stati Uniti vediamo, con un po’ di invidia, le storie vere di grandi gruppi economici che vengono condannati per aver danneggiato la salute di lavoratori, inquinato l’ambiente, truffato degli utenti. Da noi, invece, gli stessi comportamenti non sono stati mai sanzionati proprio perché mancava uno strumento giuridico idoneo. La class action consentirà anche ai cittadini italiani di avere uno strumento forte per tutelare i propri diritti e costituirà un deterrente efficace per prevenire truffe e abusi di banche, assicurazioni e grandi imprese. In pratica, di fronte ad atti illeciti extracontrattuali, come nei casi Cirio e Parmalat, pratiche commerciali scorrette o comportamenti anticoncorrenziali gli utenti danneggiati potranno agire in forma collettiva per ottenere il risarcimento del danno subito.
Anche la riforma della giustizia militare era attesa da anni. Infatti siamo l’unico Paese che, dopo aver ridotto drasticamente il numero dei militari e delle caserme con l’abolizione della leva obbligatoria, ha lasciato invariato l’assetto della giustizia militare. Alcuni giudici militari, tra i quali sono stati protagonisti coraggiosi i magistrati del Tribunale militare di Padova, denunciano da tempo gli sprechi e l’inutilità dell’attuale situazione: nove tribunali, uno di sorveglianza, tre corti d’appello, una procura generale presso la Corte di Cassazione, 103 magistrati con i relativi strumenti, sedi e personale amministrativo. Il tutto per fare pochissimi processi. Finalmente con la legge finanziaria verranno soppressi sei tribunali e due corti d’appello, 45 magistrati verranno trasferiti nella magistratura ordinaria e lo stesso percorso seguirà il personale amministrativo.
Come si vede si tratta di due riforme concrete dettate dal buon senso e dalla volontà di aumentare i diritti dei cittadini. Questa è la dimostrazione che il centrosinistra, al di là delle difficoltà numeriche al Senato e delle divisioni interne, quando si impegna per risolvere i problemi reali e per modernizzare il Paese è in grado di realizzare riforme importanti per lo sviluppo.
Alessandro Naccarato deputato Partito Democratico-Ulivo