CONSELVE.
Una nuova grana sulla Cosecon, gli amministratori e i sindaci,
da mesi alla ricerca di una soluzione, gestionale e politica,
che riporti la Spa del Conselvano lontano dai riflettori. Invece
il «giallo» dell’azoto pompato nella condotta del gas costruita
nel Bellunese dalla Sime sta provocando una nuova ondata di
reazioni che vanno dall’imbarazzo alla preoccupazione. Per di
più proprio nei giorni in cui la società del Conselvano ha
venduto Energycom, azienda che si occupa della fatturazione del
gas a oltre 24.000 utenti, alla Sime di Monselice. Ora uno dei
proprietari della Sime, Paolo Casellato, si trova al centro di
una storia tutta da chiarire, sulla quale la magistratura ha
puntato gli occhi, o meglio, le orecchie. Il fatto che la
famiglia Casellato sia in affari con Cosecon proprio nel settore
del gas metano certo non lascia indifferenti, anzi ai più
richiama preoccupanti analogie con la tormentata vicenda di
Trasporti Ecologici.
Il business dell’energia. La Sime è una società
impegnata nella costruzione di reti di gas metano in diverse
zone del Veneto, di proprietà della famiglia Casellato di Abano
Terme. Guido Casellato da qualche anno è amministratore delegato
di Energycom, pertanto si occupa della commercializzazione del
gas metano. Il fratello Paolo, invece, è amministratore delegato
di Cosecon Distribuzione, la società controllata direttamente
dalla Spa che ha in concessione la rete del metano, di proprietà
dei comuni. Ebbene, il mese scorso il panorama societario è
mutato, i fratelli Casellato hanno mantenuto, anzi consolidato,
le loro posizioni e c’è stato un discreto giro di denaro.
Cosecon infatti ha ceduto alla Sime il 43 per cento delle azioni
di Energycom. L’operazione è stata sancita dall’assemblea dei
soci qualche giorno fa e il vecchio consiglio d’amministrazione,
di cui era presidente Fausto Vicentini, della Margherita di
Conselve, è stato sciolto perché la proprietà è passata per
intero alla famiglia Casellato. La cessione ha fruttato alla
Cosecon circa 2,8 milioni di euro, ma di questa cifra oltre la
metà, ovvero 1,6 milioni, è confluita nel capitale sociale di
Cosecon Distribuzione, il cui amministratore è Paolo Casellato.
L’operazione si è conclusa nei giorni scorsi senza sollevare
particolari entusiasmi. Anzi da più parti politiche vengono
contestate le modalità della cessione, compiuta senza una gara
di evidenza pubblica. Sarebbero anche partite delle segnalazioni
alla Corte dei Conti.
Le reazioni, aspettando l’assemblea. In questo clima,
rovente ma non certo balneare, Cosecon si avvia all’appuntamento
con l’assemblea dei soci di giovedì. Carne al fuoco ce n’è
parecchia: l’approvazione del bilancio 2005, la cessione di
Trasporti Ecologici e quella di Energycom, ma soprattutto il
futuro degli attuali amministratori di Cosecon e del presidente
Natalino Zambolin. I sindaci del Conselvano, soci di
maggioranza, stanno mettendo a punto una nuova strategia che
comprende anche una riorganizzazione della Spa. La vicenda della
Sime non aiuta, anzi. Chiara Brazzo, sindaco di Candiana e
presidente del patto fra i soci storici, fino a qualche
settimana fa era anche consigliere di Energycom: «Abbiamo
approvato il bilancio e poi siamo usciti - ricorda - E devo dire
che abbiamo chiuso con 900.000 euro di attivo, un buon risultato
per una società che si occupa di gas. Della Sime e di quello che
è accaduto nel Bellunese non so nulla: attendiamo chiarimenti».
Decisamente più preoccupato il sindaco di Conselve Luciano
Sguotti: «E’ una vicenda inquietante sulla quale va fatta
chiarezza - afferma - In attesa di sviluppi penso che sia il
caso d’interrogarci sul futuro che vogliamo dare alla gestione
dei servizi nel nostro territorio». Lapidario il giudizio di
Alessandro Naccarato, deputato dei
Ds: «E’ la conferma di quello che abbiamo sempre sostenuto su
Cosecon e le altre società. Siamo difronte a un consociativismo
conclamato e, da quanto apprendiamo, gli interlocutori sono
sempre più discutibili. Il problema è che i sindaci non hanno
tutelato gli interessi pubblici, anzi hanno favorito quelli dei
privati, tanto nel settore dell’ambiente come in quello
dell’energia. Lo testimonia la recente operazione Energycom,
sulla quale nei prossimi giorni informeremo l’autorità
giudiziaria».