Colpo di spugna per salvare
Silvio
Il Mattino di
Padova, 17 novembre 2009
Ci risiamo. Ancora una volta la destra vuole salvare Berlusconi danneggiando l’intero sistema giudiziario: gli interessi particolari del Presidente del Consiglio prevalgono sugli interessi generali del paese. L’imputato Silvio Berlusconi, pur di farla franca, è disposto a far saltare decine di migliaia di processi per reti gravissimi. Con il «processo breve», a conti fatti, sulla base dei dati del ministero della giustizia, circa 100 mila processi in corso in primo grado (il 30%) si concluderanno per decorrenza dei termini con la conseguente assoluzione degli imputati. Si tratta di un provvedimento inaccettabile che nega il diritto di ogni cittadino di ottenere giustizia in tempi ragionevoli. Altro che «processo breve», è una depenalizzazione mascherata per gravi reati come la corruzione, la truffa semplice o aggravata, frodi fiscali e comunitarie, falsi in bilancio, bancarotta, intercettazioni illecite, traffico di rifiuti, sfruttamento della prostituzione e violenza privata, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia. Basti pensare, ad esempio, che con questa norma cadrebbero in prescrizione i processi in corso per corruzione, per gli incidenti mortali nei luoghi di lavoro, per le scalate bancarie Antonveneta e Bnl e per i crac Cirio e Parmalat, con migliaia di risparmiatori e di vittime che non otterrebbero alcuna giustizia. E’ ridicolo che, in un periodo di crisi economica, il governo a parole continui a chiedere maggiore responsabilità ed etica in economia mentre, con i fatti, approvi un colpo di spugna sui processi per reati così gravi. La destra non può pensare di migliorare la giustizia riducendo per legge i tempi dei processi senza fornire all’intero comparto le risorse necessarie per raggiungere questo obiettivo. Inoltre, la proposta del governo introduce delle palesi disuguaglianze tra imputati incensurati e non: solo i primi potranno godere della prescrizione ridotta secondo le nuove norme.In questo modo si violail principio di uguaglianza dei cittadini di fronte alla legge stabilito dalla Costituzione. E’ curioso, poi, che nella lista dei reati di grave allarme sociale per i quali non si applica il provvedimento «taglia prescrizione» sia incluso anche quello di immigrazione clandestina dal momento che questa nuova fattispecie di reato, introdotta con tanto clamore per volere della Lega Nord, è punita con una semplice sanzione amministrativa. Per rendere più veloce ed efficiente il sistema giudiziario non servono modifiche della Costituzione né provvedimenti contro i magistrati né le leggi ad personam e depenalizzazioni ma strumenti e risorse adeguati. E’ necessario investire più fondi nella giustizia con l’obiettivo di aumentare il personale giudiziario e para giudiziario impegnato nelle cancellerie, eliminare i presidi inutili accorpando i tribunali, informatizzare gli uffici giudiziari per rendere più rapida la macchina della giustizia. Si tratta di interventi semplici che il Parlamento potrebbe approvare a larga maggioranza in poche settimane.