Naccarato dispiaciuto per le dimissioni dai Ds:
«Vogliamo
Zan nel Partito Democratico»
Mattino
di Padova 18-3-2007
Alessandro Zan fino al 2006 era iscritto alla sezione Ds dell’Arcella. Non solo non ha rinnovato la tessera, me ieri dalle colonne del mattino ha annunciato l’addio alla Quercia con una lettera spedita direttamente a Piero Fassino. E sempre ieri, nella sede di via Duprè, era in programma il congresso della sezione. Presente il segretario regionale Alessandro Naccarato. Il «caso Zan» all’Arcella è stato al centro del dibattito, quasi più delle mozioni che declinano le diverse prospettive politiche. E’ stata Lilia Manganaro a scandire: «Così perdiamo le nostre migliori risorse. Vogliamo interrogarci? Cosa succede?». Con circa 120 iscritti, la sezione Arcella ha registrato un altro successo della mozione Fassino: 46 voti rispetto ai 27 della mozione Mussi. Confermata Alessia Garrè come segretaria di sezione: unanimità. La tornata congressuale della Quercia padovana ha superato la boa del 50% delle sezioni. Due dati significativi: l’aumento della partecipazione nel voto finale e il plebiscito per Fassino che viaggia oltre l’80%. La verifica definitiva nel congresso della Federazione in calendario il 30 e 31 marzo, che segna anche il debutto nell’assise vera e propria del nuovo segretario Fabio Rocco. Ieri comunque il «caso Zan» non poteva passare inosservato. Il sindaco Flavio Zanonato si è limitato a prendere atto della lettera a Fassino, senza sbilanciarsi durante la mattinata trascorsa al Marconi, la scuola dove si è diplomato. Alessandro Naccarato, deputato e segretario regionale Ds, invece non si sottrae: «Sono dispiaciuto, sinceramente. Mi auguro, e lavorerò insieme agli altri per questo, che nel Partito Democratico ci sia anche Zan. E’ una persona seria e competente. Sta facendo più che bene da consigliere comunale. E ha presieduto nel modo migliore la Commissione speciale Metrobus, passaggio delicato per il tram. E devo dire che alcuni miglioramenti del progetto si sono concretizzati proprio grazie al lavoro della Commissione e alla capacità di Zan di presiederla». Naccarato accetta il confronto a distanza con Zan: «Dal mio punto di vista, si sbaglia. Nel senso che stiamo aprendo, non chiudendo, la fase di discussione sul Partito Democratico. Il “manifesto” stesso è un testo aperto, migliorabile, frutto per altro di personalità del calibro di Borsellino, Realacci, Scoppola e Violante». E Naccarato insiste: «Sulla laicità, viene esplicitamente indicata la Costituzione che la sancisce: un richiamo politicamente significativo. C’è anche la declinazione della laicità come rispetto del pluralismo. Insomma, la discussione mi pare aperta nel modo migliore. Ben diverso è l’orizzonte dell’anti-clericalismo, che non appartiene nemmeno alla tradizione del Pci fin dall’articolo 7 della Carta repubblicana. Laicità come anti-clericalismo resta, dal mio punto di vista, un errore mostruoso».