L'INIZIATIVA DI CNA E
UPA
VIAGGIO NELLA
CRISI
Gli artigiani in
bus dove
le commesse non arrivano più
Il
Mattino di Padova, 18 luglio 2009
Un’originale
proposta del Cna e dell’Upa ha raccolto in un
autobus politici, artigiani e vertici
dell’associazionismo per toccare con mano la grave
crisi economica che sta mettendo in ginocchio la
rinomata produttività veneta. La singolare corriera
ha così attraversato la Bassa Padovana entrando in
alcune aziende e respirando le commesse che non
arrivano e i debiti che ogni mese si sommano.
Ma anche i dipendenti
in cassa integrazione e famiglie da sfamare. La
crisi in Veneto si fa sempre più allarmante e a
dirlo sono i dati, aggiornati al 30 giugno del 2009:
nella provincia di Padova le aziende in crisi sono
302 e danno lavoro a 2.998 dipendenti. Di questi
1642 sono in cassa integrazione per 998.183 ore
richieste e un costo previsto di 8.218.538 euro.
Non va meglio nelle altre province venete: le 1728
aziende totali del Veneto che hanno richiesto la Cig,
occupano 17.365 dipendenti, ma ad oggi 9.459 sono in
cassa integrazione per oltre 43 milioni di euro di
costo.
Il presidente dell’Upa Padova, Roberto Boschetto,
punta l’indice su alcuni “responsabili”: «Gli studi
di settore, per esempio - tuona il giovane leader
dell’Upa - sono delle pistole puntate alle tempie
degli artigiani. Poi ci sono i cinesi che non danno
tregua al settore tessile». Quindi «chiediamo che
siano aboliti gli studi di settore per le aziende
che fanno committenze con partita Iva - chiude
Sergio Gelain, presidente Cna di Padova all’unisono
con il collega - mentre per i restanti vanno
individuati nuovi parametri che tengano più conto
del territorio».
Tuttavia né Boschetto né Gelain possono avvallare
il vociare degli artigiani che minacciano di non
pagare gli studi di settore in blocco. «Questa non è
la strada - dicono in coro - se rimaniamo uniti
avremo più forza». Difficile da dire a chi, come i
fratelli Rosa di Artemobili a Casale di Scodosia,
l’ultima commessa l’hanno ricevuta a novembre 2008.
I politici da parte loro si stringono intorno alle
«vittime» della crisi. «Ci vogliono nuove linee di
credito accessorie» rimarca Alessandro Naccarato
(Pd) e «tutte le istituzioni devono fare rete»
gli fa eco Antonio Del Poli, segretario regionale
Udc. Ma c’è anche chi avanza proposte
imprenditoriali: «è necessario diversificare il
lavoro» suggerisce l’onorevole Giustina Destro (Pdl),
magari «potenziando i distretti e i consorzi» -
aggiunge l’assessore regionale alle politiche
dell’economia Vendemiano Sartor - Ricordando che le
garanzie dell’anno scorso per le banche sono
preistoria: dunque anche il rapporto con le banche
deve riscriversi». Sul bus anche l’assessore
provinciale Fabio Conte e la parlamentare Paola
Goisis (Lega). Quest’ultima non ha perso l’occasione
per additare i «vu cumprà» sul Liston: «anche loro
affossano l’economia» ha ringhiato.