Mattino di Padova 21-12-2006
Nel giro di un
anno il progetto del Partito Democratico, un vero
partito, non la federazione o la «collaborazione
rafforzata» di cui ancora non molti mesi fa si
parlava, è approdato nell’agenda politica italiana.
E questo è un successo anche in termini di tempo. In
Veneto, Margherita e Ds e le associazioni che
lavorano sul territorio per costruire il Partito
Democratico si sono trovate sabato scorso a Verona
per confrontarsi sui contenuti del nuovo soggetto
politico riformista. Nei prossimi mesi, tutte le
province daranno vita a seminari analoghi. La
corposa mole di proposte uscita dalla giornata di
Verona costituirà la base comune dei congressi
regionali di Ds e Margherita, che si terranno in
primavera. Perché vogliamo che sia un Partito
Democratico innovativo, fortemente radicato e
attento alle istanze del territorio. E vogliamo
anche che si chiami, da noi, Partito Democratico
Veneto, a sottolinearne la struttura federata.
Ma l’agenda del Partito Democratico del Veneto
prevede già altre scadenze precise: da gennaio
portavoce unico in Consiglio regionale anche per
lanciare e favorire un processo unitario che
investirà gli altri livelli istituzionali (come
Province e Comuni), tenendo conto che in molte
realtà i gruppi dell’Ulivo ci sono già da tempo;
alle amministrative di primavera, nei Comuni sopra i
15 mila abitanti, i candidati di Margherita e Ds
correranno sotto un unico simbolo. Dopo i congressi
nazionali, al più tardi nella primavera del 2008, si
terrà l’assemblea costituente del nuovo soggetto
politico per arrivare alle elezioni europee del 2009
con il Partito Democratico già operativo.
Queste le scadenze. Invitiamo chiunque ritenga
insufficiente quanto fatto finora a rimboccarsi le
maniche e a portare il suo contributo, unendosi al
nostro impegno quotidiano. Impegno che, per quanto
riguarda Ds e Margherita del Veneto, è anche quello
di dare una classe dirigente rinnovata al Partito
Democratico e di costruire l’unità sulla base non di
ragioni identitarie ma di un progetto politico
innovatore. Abbiamo meno motivi di divisione se
guardiamo a ciò che vogliamo fare in futuro
piuttosto che a ciò che eravamo in passato. E in un
mondo che corre avanti alla velocità della luce, non
vediamo alcuna ragione di fermarsi a guardare
indietro.
Diego Bottacin coordinatore regionale
Margherita
Alessandro Naccarato segretario regionale Ds