Un'interrogazione parlamentare sugli arretrati
della sezione Lavoro
Il
Gazzettino di Padova, 22 settembre 2008
Gli onorevoli padovani Alessandro
Naccarato
e Margherita
Miotto
hanno rivolto un'interrogazione
al ministro della Giustizia in merito alla grave
situazione creatasi alla sezione Lavoro del
Tribunale civile di Padova. Di seguito uno stralcio
della loro analisi.
"L'Ordine degli Avvocati e l'Associazione dei
giuslavoristi padovani hanno pubblicamente
denunciato la grave situazione in cui oggi versa la
Sezione lavoro del Tribunale di Padova a causa della
carenza di magistrati. Già da anni, in particolare
dal 2000, gli operatori del settore continuano a
rilevare la carenza di personale addetto alla
Sezione lavoro del Tribunale padovano che,
nonostante lo sforzo profuso dai magistrati in
servizio, ha provocato una mole di lavoro eccessivo
a carico di ciascun magistrato pari mediamente - a
ben 1.200 fascicoli per ognuno. Questa situazione
appare da tempo la più difficile della regione
Veneto. Secondo i dati diffusi dall'ISTAT, infatti,
nel 2006 a Padova, dove erano impegnati nella
Sezione lavoro del Tribunale solamente quattro
magistrati, sono pervenuti il doppio dei
procedimenti rispetto al Tribunale di Treviso (dove
i magistrati addetti erano due) ed il triplo
rispetto a quello di Vicenza (dove i magistrati
addetti erano tre).
"Tale situazione di sovraccarico di lavoro è una delle principali cause della lentezza nello svolgimento dei processi per cause di lavoro tanto che, sempre secondo i dati ISTAT del 2006, la durata media di una controversia presso il Tribunale di Padova è di 1.116 giorni a fronte dei 673 giorni del Tribunale di Venezia e dei 716 giorni di quello di Treviso, con rinvii di udienza che, in numerosi casi, hanno superato ampiamente l'anno di tempo. Tali dati si allontanano pericolosamente sia dagli indicatori di efficienza raccomandati dal Consiglio Superiore della Magistratura, sia dai pareri della Corte di Cassazione e della Corte europea sulla durata dei processi, in particolar modo di quelli riguardanti cause di lavoro.
"Se si considera la centralità della
funzione esercitata dai Tribunali del lavoro in una
delle zone più produttive dell'Italia, in cui
occupazione e contenzioso presentano indici
elevatissimi, si coglie ancor meglio il grado di
criticità della situazione descritta. Come
conseguenza di questi abnormi tempi della specialità
del diritto del lavoro, vengono meno le tutele di
valori essenziali e primari per i «contraenti
deboli» del rapporto di lavoro quali il diritto al
lavoro, il recupero di crediti, il riconoscimento di
diritti previdenziali elementari. Ciò, infine,
determina da un lato malumori crescenti dei
cittadini verso il funzionamento della giustizia,
sfiducia verso le istituzioni e il tramutarsi delle
funzioni esercitate dalle organizzazioni sindacali e
dagli uffici legali in attività assimilabili ad
ammortizzatori sociali, dall'altro il rischio della
caduta verticale delle motivazioni dei magistrati e
del personale della Giustizia e del servizio
istituzionale offerto e garantito ai cittadini".