«Nuovo ospedale? Non
c’è un euro
E così salta anche nella Bassa»
Il Mattino di Padova, 22 novembre
2008
Una goccia nel
deserto. Poi Roma e Venezia chiudono i rubinetti. La
sanità padovana «incassa» 40 milioni, ma rischia
davvero di non vedere mai un euro dei 1.750 milioni
che servono a realizzare il nuovo ospedale.
Il Partito Democratico punta l’indice sul
centrodestra con Alessandro Naccarato, deputato e
consigliere comunale, e con il capogruppo in Regione
Gianni Gallo. «Rivendichiamo di essere stati sempre
i soli, fin dall’agosto 2005, a tracciare le
competenze sul nuovo ospedale. Al Comune spettava
urbanisticamente l’indicazione dell’area: è stato
fatto. Alla Regione e allo Stato, invece, trovare le
risorse per progettare e quindi realizzare l’opera».
E qui casca l’asino, secondo il Pd. Il fondo
nazionale (che a giugno prevedeva 1,6 miliardi) è
stato ridotto da Tremonti a 400 milioni per
quest’anno. «Nel successivo biennio sono già
previsti tagli per 7 miliardi, mentre il governo
Berlusconi ha dichiarato morto e sepolto il “patto
per la salute” con cui Prodi aveva definito gli
investimenti per le Regioni» affermano Naccarato e
Gallo. Non basta, perché il piano decennale della
giunta Galan attualmente risulta senza copertura:
«Sono 280 milioni... per aria. Di conseguenza, non
sono più certi nemmeno i 72 milioni previsti per
l’ospedale della Bassa al servizio dell’Usl 17».
Di certo, arrivano i 40 milioni che l’assessore
regionale Sandro Sandri ha destinato al gruppo
operatorio terapie intensive del Dipartimento
materno infantile e Ostetricia ginecologia. Su
Patavium, invece, nemmeno un cent.
Naccarato affonda: «Il Comune ha indicato l’area di
Padova Ovest. Già con le infrastrutture, 600 mila
metri quadri che sono il doppio degli attuali spazi
di tutte le strutture cittadine. Per capirci bene,
il Giustinianeo ne occupa 175 mila. Questa è la sola
certezza. Viene il dubbio che i signori del
centrodestra vogliano iniziare a rimettere in
discussione l’area. Così Ancona e ora il candidato
Terranova. Un modo per occultare i risultati del
governo e della Regione. E magari per alimentare
attese di interessi speculativi».
Gallo allarga le braccia e promette di incalzare la
giunta Galan: «Un quadro desolante. Sul progetto
Patavium dimensionato dal dirigente Ruscitti non c’è
il minimo di risorsa pubblica. E con questi chiari
di luna quando mai arriverà? Significa immaginare un
ospedale completamente privatizzato, ammesso che ci
sia qualche miliardario in giro, oppure insistere
strumentalmente con un progetto da libro dei sogni».