LEGALITà
SENZA AMBIGUITà
Mattino di
Padova 23 giugno 2007
Sulla sicurezza si stanno confrontando posizioni
politiche molto diverse. In particolare permane con
insistenza una vecchia incrostazione ideologica -
rappresentata dall’intervento di ieri di Giuseppe
Mosconi e dalle dichiarazioni del segretario
provinciale di Rifondazione comunista - che, in nome
della libertà dell’individuo e della comprensione
delle situazioni di disagio sociale, tollera e
giustifica qualsiasi comportamento. Questa
impostazione è la causa, insieme al permissivismo
tipico di chi non si vuole mai assumere
responsabilità, della mancanza di rispetto della
legalità e dell’inerzia di molte forze politiche. E’
quello che rischia di accadere anche sul terreno
molto delicato e pericoloso della lotta al
terrorismo. Bisogna smetterla con l’ipocrisia di chi
vorrebbe tutelare la manifestazione di oggi del
Gramigna. Infatti si tratta di una sfida aperta alle
istituzioni e di una palese attività di proselitismo
in favore dell’eversione.
Sbaglia chi si illude che con gli arresti delle
cosiddette nuove Br sia tutto finito. Le
manifestazioni di solidarietà ai terroristi
arrestati costituiscono il tentativo di avvicinare
altre persone a quelle posizioni e di dare
legittimità politica all’eversione. Per questo,
ancora una volta il questore ha fatto benissimo a
vietare il corteo di domani. Il terrorismo e
l’illegalità si combattono con posizioni ferme e
chiare, senza ambiguità né giustificazioni.
A volte viene da pensare che alcuni commentatori
vivano in altri pianeti e che gli effetti delle
ideologie continuino a deformare la percezione della
realtà. Basta pensare alla prostituzione, della
quale ora non parla più nessuno perché l’ordinanza
della giunta Zanonato si è dimostrata efficace ed è
diventata un modello a livello nazionale. Si è
arrivati a sostenere la libertà di prostituirsi
mitizzando alcune prostitute, che si sono rivelate
autrici di reati odiosi come lo sfruttamento di
altre persone.
L’altro argomento emblematico è la diffusione del
consumo di bevande alcoliche. Anche in questo caso,
dietro a idioti luoghi comuni sulla presunta non
pericolosità dell’alcol, si finge di non vedere che
si è affermata una cultura del divertimento legata
al consumo di sostanze nocive per estraniarsi dalla
realtà. Così è aumentato, soprattutto tra i più
deboli e i più giovani, il consumo di alcolici,
superalcolici, droghe più o meno nuove. E appena
qualcuno prova a contrastare questa tendenza, si
urla, soprattutto da sinistra, al proibizionismo e
all’autoritarismo.
Tutti si sono dimenticati che nel 1800 la sinistra
è nata e si è radicata con battaglie contro
l’alcolismo, l’accattonaggio e lo sfruttamento della
prostituzione e per affermare i diritti delle
persone indifese, perché, oggi come allora, i più
deboli sono le vittime di questi comportamenti. Sia
chiaro la risposta non può essere solo di tipo
repressivo, servono anche iniziative culturali ed
educative per prevenire. Ma è proprio sul piano
culturale che la tolleranza e il permissivismo sono
devastanti e lasciano intendere che ognuno può fare
ciò che vuole anche a scapito degli altri, anche
quando mette in pericolo la sicurezza e la libertà
altrui.
I sentimenti di insicurezza e di paura non sono
astrazioni o invenzioni per nascondere altri
problemi, sono i risultati dell’assenza di risposte
concrete da parte delle istituzioni e delle forze
politiche che, per troppo tempo, hanno reagito in
due modi: fingendo di non vedere i problemi;
promettendo interventi mai effettuati. Si è arrivati
al paradosso che nei cinque anni di governo
Berlusconi il ministero dell’Interno non ha reso
pubblici i dati sull’andamento dei reati, per
provare a nascondere il proprio fallimento.
La sinistra, se non vuole sparire ed estraniarsi
dalla realtà, deve provare a offrire risposte
concrete ai problemi dei cittadini. Per questo la
sicurezza e il rispetto della legalità devono essere
parte integrante delle politiche di una sinistra che
vuole sul serio difendere i diritti e provare a
migliorare la nostra società.
Alessandro Naccarato deputato de l'Ulivo