Sarà Bersani a rilanciare il Pd
Il Mattino di
Padova, 24 ottobre 2009
Domani ci saranno
le primarie per eleggere il nuovo segretario del Pd.
Potranno votare tutti: iscritti, elettori,
simpatizzanti. Sarà una grande manifestazione
democratica che coinvolgerà milioni di persone in
tutta Italia. La partecipazione di un gran numero di
cittadini servirà a rilanciare il progetto politico
del Partito democratico. Al di là di chi guiderà il
Pd, dal giorno successivo alle primarie tutti
dovremo essere uniti per opporci con maggior forza
alle scelte sbagliate del governo e avanzare le
nostre proposte. Andando oltre il dibattito che si è
sviluppato in questi mesi attorno alle diverse
mozioni congressuali, è indubbio che, finora, la
grande aspettativa suscitata in milioni di elettori
alla nascita del Partito democratico è stata
disattesa. L’idea di costruire un partito leggero,
postideologico, con un’identità confusa e ondivaga,
non ha funzionato e non è in grado di contrastare la
deriva culturale che sta cambiando in peggio
l’Italia. Al Pd servono proposte chiare e
un’organizzazione forte per costruire l’alternativa
alla destra e tornare a vincere. Bisogna prendere
atto che nel Pd è necessario correggere alcuni
errori. Perciò sostengo il documento che candida
Pierluigi Bersani segretario.
Provo a indicare i motivi di questa scelta.
Anzitutto, c’è bisogno di un maggiore radicamento
del partito nel territorio: un partito di iscritte e
iscritti con regole chiare, gruppi dirigenti
legittimati, che si assumono la responsabilità di
decidere, garantendo il dibattito democratico. C’è
bisogno di un partito popolare che vive in mezzo
alla gente, ascolta i cittadini e traduce le loro
istanze in proposte concrete per risolvere i
problemi. Bisogna costruire un partito vero, cioè
una libera associazione di cittadini, dotata di
identità riconoscibile, di organizzazione interna,
di radicamento sociale, di luoghi di discussione e
partecipazione. C’è bisogno di una nuova politica
delle alleanze.
La vocazione maggioritaria del Pd si è rivelata
fallimentare e non è in grado di rappresentare le
diverse sensibilità e posizioni politiche presenti
nel Paese. Di fronte alla forza dilagante della
destra, è indispensabile unire tutte le forze che si
oppongono all’attuale maggioranza di governo, a
partire dall’Udc, sulla base di un programma chiaro
e alternativo a quello di Pdl e Lega. Bisogna
rilanciare l’esperienza dell’Ulivo e delle alleanze
realizzate nelle ultime elezioni amministrative, per
costruire una coalizione che comprenda tutte le
forze oggi all’opposizione per fare le riforme più
urgenti: sistema elettorale, conflitto di interessi,
estensione degli ammortizzatori sociali, federalismo
per dare più autonomia e risorse ai Comuni. Solo
così il centrosinistra può diventare forza credibile
per gli elettori delusi dal centrodestra. Ci sono,
inoltre, alcuni temi fondamentali per costruire
l’identità del Pd: il lavoro come valore che dà
dignità alle persone, la formazione e la ricerca
come fattori decisivi per la crescita e lo sviluppo,
il rispetto della Costituzione e della legalità, la
lotta all’evasione fiscale come elemento per
raccogliere risorse da redistribuire alle fasce
deboli della popolazione e per rilanciare
l’economia.