APPRENDISTI STREGONI
Mattino di Padova 24 novembre 2007
L’ordinanza del sindaco di Cittadella è un atto
inutile e demagogico, tipico dei numerosi
apprendisti stregoni che strumentalizzano la
sicurezza per fini politici e per avere un po’ di
visibilità a buon mercato sui mezzi di informazione.
L’ordinanza si basa su presupposti giuridici
inconsistenti, non sortirà alcun effetto concreto e
serve soltanto a mascherare il fallimento totale
della Lega e della destra sulla sicurezza negli anni
del governo Berlusconi e di iniziative ridicole come
le ronde. Per comprendere l’assoluta inutilità
dell’ordinanza è sufficiente leggerla con attenzione
insieme al decreto legislativo 30/2007, che, secondo
il sindaco di Cittadella, costituirebbe la premessa
giuridica alla stessa ordinanza. Il decreto attua
una direttiva europea che afferma il diritto dei
cittadini dell’Unione Europea e dei loro familiari
di circolare e di soggiornare liberamente nel
territorio degli stati membri. Per i primi tre mesi
il soggiorno è subordinato soltanto al possesso di
un documento di identità valido per l’espatrio. Per
i periodi successivi il cittadino comunitario deve
produrre, anche mediante autocertificazione, la
documentazione attestante l’attività lavorativa, la
disponibilità di risorse economiche sufficienti, la
titolarità di un’assicurazione sanitaria. Può
restare anche in assenza di questi requisiti chi ha
soggiornato legalmente e in via continuativa per 5
anni e chi è in cerca di lavoro ed è iscritto a un
centro per l’impiego. Il cittadino comunitario può
essere allontanato dal ministro dell’Interno, con
atto motivato, solo per motivi di ordine pubblico e
di pubblica sicurezza e può essere allontanato dal
prefetto territorialmente competente quando vengono
a mancare le condizioni prima descritte. Inoltre il
decreto specifica che l’allontanamento non è
automaticamente giustificato dall’esistenza di
condanne penali.
L’ordinanza di Cittadella, invece, con il pretesto
di una presunta crescita esponenziale degli
immigrati comunitari e fingendo di applicare la
legge nazionale, attribuisce a una commissione
comunale, appositamente istituita, il potere di
esaminare le domande di iscrizione anagrafica sulla
base di criteri arbitrari e non previsti
dall’ordinamento. In pratica il Sindaco si è
sostituito al Ministro dell’Interno e al Prefetto e
si è attribuito una funzione che non gli compete.
Inoltre appare evidente che l’ordinanza non ha alcun
effetto pratico nella prevenzione e contrasto della
criminalità perché riguarda i cittadini comunitari
che chiedono la residenza anagrafica al Comune e
cioè i cittadini che hanno deciso di risiedere
stabilmente, spesso con le famiglie, e di integrarsi
nella comunità locale. E’ noto che i cittadini
stranieri più pericolosi per la sicurezza sono
quelli clandestini, che, in quanto tali, non
chiederanno mai la residenza anagrafica al Comune.
Per aumentare la sicurezza e governare
l’immigrazione non serve la demagogia: servono
maggiori investimenti per le forze dell’ordine e per
il sistema giudiziario, per garantire un’azione
repressiva e punitiva veloce e certa; servono
provvedimenti efficaci sulle espulsioni, come il
recente decreto adottato dal governo Prodi; serve
più senso di responsabilità e volontà di
collaborazione da parte delle forze politiche e
delle istituzioni; e serve una legislazione
sull’immigrazione che superi la legge Bossi-Fini che
ha provocato l’aumento delle presenze di immigrati
clandestini, vero serbatoio per la criminalità. Chi,
come il sindaco di Cittadella, strumentalizza la
sicurezza per qualche voto in più ottiene soltanto
il risultato di aumentare le paure dei cittadini e
di aizzare le peggiori tentazioni xenofobe. Così si
creano degli apprendisti stregoni che, con la scusa
della sicurezza, determinano un clima di sfiducia
verso le istituzioni e favoriscono comportamenti
illegali da parte dei cittadini.
Alessandro Naccarato deputato Partito
democratico-l’Ulivo