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DESTRA IRRESPONSABILE
DI FRONTE ALL’EMERGENZA CASA LA DESTRA CANCELLA LA PROROGA DEGLI SFRATTI

Il Governo aveva varato il 22 settembre un decreto legge che stabiliva il blocco degli sfratti per tre mesi per le famiglie con reddito inferiore ai 27 mila euro e con figli a carico o persone con seri handicap o al cui interno vivano malati terminali o ultrasettantenni. Ieri dall’aula di palazzo Madama 151 sì e 147 no alla pregiudiziale di costituzionalità presentata da Forza Italia. Risultato: cancellato il Decreto anti sfratto! Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dell’Ulivo, commenta così: "Bilancio negativo ma non per la Maggioranza, che in Senato c’e’, bensì per migliaia di famiglie italiane sotto sfratto che sono precipitate nell’angoscia, senza che si sia riusciti nemmeno ad avviare una discussione in aula! Nessuna allarme per la Maggioranza, i conti sono presto fatti. Quattro Senatori sono in missione, quattro malati e altri tre hanno giustificati motivi per non essere in aula. Angius come presidente dell’assemblea non ha votato." E Vannino Chiti, Ministro per i rapporti con il Parlamento, parla di "una bomba contro chi ha bisogno". Sicuramente si tratta di un incidente di percorso per l’Unione, ma è altrettanto certo che da oggi la Casa delle libertà si assume la responsabilità di rispondere con l’indifferenza all’emergenza abitativa di tanti nuclei famigliari del nostro Paese. Immediata la reazione dei sindacati: secondo Cgil, Cisl e Uil, la bocciatura del decreto è un atto «gravissimo», un vero e proprio «insulto agli sfrattati e alla famiglie bisognose». I una nota congiunta le tre confederazioni sindacali affermano che l’opposizione vuole così «difendere gli interessi delle grandi proprietà immobiliari, gettando in condizione assolutamente drammatiche migliaia di famiglie soggette a sfratto». E mentre le associazioni dei consumatori chiedono di «reiterare immediatamente» il provvedimento, le segreterie dei sindacati degli inquilini (Sunia, Sicet e Uniat), chiedono di essere «ricevute con urgenza» dal presidente del Consiglio Romano Prodi e da quello del Senato Franco Marini, per arrivare rapidamente alla definizione di «un piano per l’affitto sostenibile adeguatamente finanziato». I "conti" delle ripercussioni derivanti dalla mancata approvazione del blocco li fa subito l’Unione Inquilini: «le conseguenze della bocciatura del decreto sono gravissime - afferma infatti l’organizzazione - ricomincia da subito il calvario per 200.000 famiglie, circa 600.000 persone in tutta Italia, alle cui porte busseranno nuovamente ufficiali giudiziari e forze dell’ordine». Il Ministro Ferrero annuncia: «Se un nuovo decreto non è possibile allora pensiamo al ddl. Per noi l’unico punto politico è la soluzione del problema di trovare una strada per risolvere questi problemi sociali che, sappiamo, potrebbero riguardare, se non risolte, questioni di ordine pubblico».