GAZZETTINO 31 LUGLIO 2007
IL DADO E' TRATTO
Mestre
Il dado è tratto: chi vuole correre per la
leadership del Partito Democratico ha presentato la
candidatura, ora inizia la scrematura da parte del
Comitato elettorale. Superata questa difficile
gestazione, e data per scontata («ma non in Veneto,
non ci metterei la mano sul fuoco» dice Alessandro
Naccarato ,
segretario regionale dei Ds) l'affermazione di
Walter Veltroni, ora l'interesse ad un argomento
contestuale alle primarie del 14 ottobre: la scelta
dei coordinatori regionali del nuovo soggetto. La
Margherita non voleva legare le due "votazioni"
nell'election day di ottobre: la Quercia sa
mobilitare la base negli appuntamenti clou, assai
meno quando l'evento ha un ambito regionale dove la
Margherita ha più appeal. Ma tant'è, il partito di
Rutelli ha dovuto cedere. Naccarato ,
ora vi scannerete per la leadership regionale: visto
che i Ds hanno Veltroni al vertice, inizierà la
suddivisione locale con il bilancino. «Credo che la stessa unità vista per creare il Pd,
ci sarà per sottoscrivere il rafforzamento
dell'alleanza con la Margherita anche per la scelta
del segretario regionale...». E poi rispolvererete il bilancino. «Spero proprio di no, va trovata una persona,
uomo o donna che sia, veramente rappresentativa di
qualcosa di nuovo per il Veneto. Insistiamo su
questo punto: se il Pd non deve essere la sommatoria
Ds-Margherita vanno trovate persone che vadano al di
là dei soci fondatori, altrimenti sarebbe una
semplice fusione ma il progetto non è questo». Ci avete già provato nel 2005, con la candidatura
in Regione di Massimo Carraro, poi dimissionario
perché, accusa, assai poco sostenuto dal
centrosinistra. «L'accusa aveva un fondo di verità. Ma la sua
elezione è stata comunque la dimostrazione che si
può andare oltre i partiti, con un ottimo risultato.
Iniziativa che va bissata, sperando di riuscirci
ancora una volta». Con le candidature si chiude una fase tormentata.
«Finalmente abbiamo raggiunto la fase vera di
costruzione del Partito Democratico. La definizione
delle regole, le candidature... tutto indica la
concretizzazione di un progetto a cui ora tutti
credono». Però a rompere le uova nel paniere ci ha pensato
Marco Pannella. «Pannella non c'entra nulla con noi, il suo è il
tentativo per avere un po' di visibilità, abbiamo a
che fare con uno che sfrutta tutte le occasioni per
primeggiare. Però, è positiva la sua discesa in
campo: anche lui ha capito che c'é entusiasmo
attorno alla fase di costruzione del Pd, e anche lui
vuole essere coinvolto». Con Letta e la Bindi, forse per Veltroni non sarà
una nomina bulgara. In Veneto quali sono gli
schieramenti? «In Veneto solo ora si stanno delineando gli
schieramenti: è certo, comunque, che i Ds stanno
tutti con Walter...». E la Margherita? «Per ora mi pare divisa: una parte opta per
Letta, un'altra, come le vecchia area morotea, tifa
Bindi, il resto con Veltroni». Quindi niente plebiscito per il sindaco di Roma.
«Credo proprio di no, ma alla fine vincerà anche
da noi». Però, non pare ci sia molto entusiasmo per
Veltroni-leader. «Ma no, attorno a lui si è ricreato un certo
entusiasmo, ha rianimato una certa stanchezza. Più
che altro pezzi importanti della Margherita stanno
con gli altri candidati e la Margherita in Veneto
conta più di noi: sarà una bella competizione. C'é
un'altra partita interessante: il coinvolgimento
degli esterni con candidature aperte per l'assemblea
costituente coinvolgendo al massimo la società.
Parliamo tanto della piccola e media impresa, ebbene
un'opportunità per il Pd è quella di "pescare" in
questo mondo cercando chi è disponibile a candidarsi
all'assemblea costituente e agire perché ciò
avvenga».