LA CAMERA HA
RIPRISTINATO LA LEGALITÀ
Mattino di Padova 2 Agosto 2007
Martedì la Camera ha accolto le dimissioni da deputato di Cesare Previti chiudendo una questione che si trascinava da più di un’anno. La decisione rappresenta un fatto di grande importanza perché ripristina la legalità e dimostra la volontà del Centrosinistra di reagire al generalizzato malcostume che si sta diffondendo nelle istituzioni. Mi sembra utile ricordare i motivi della nostra decisione. Troppo spesso infatti su questa vicenda si è creato un clima di confusione, provando ad accreditare le tesi contrapposte di una persecuzione contro Previti e di una connivenza tra Forza Italia e Centrosinistra. In realtà i fatti sono semplici e lineari. Previti è stato condannato, dopo la sua elezione, con sentenza definitiva a sei anni di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici per corruzione in atti giudiziari. Da quel momento Previti ha perso la titolarità dei diritti elettorali, è stato cancellato dalle liste elettorali del suo Comune ed è diventato ineleggibile. L’articolo 66 della Costituzione attribuisce alla Camera il compito di decidere sulle cause sopraggiunte di ineleggibilità dei deputati; e la Camera, dopo una lunga istruttoria, si è convinta a far decadere l’ex ministro della difesa. Di fronte a questa determinazione, all’ultimo momento, Forza Italia ha provato a salvare, per l’ennesima volta, Previti, presentando le sue dimissioni che dovevano essere sottoposte al voto a scrutinio segreto prima del voto sulla decadenza, che, invece, si sarebbe svolto in modo palese. Molti nel centrodestra speravano che nel segreto dell’urna qualche parlamentare avrebbe aiutato Previti. Ma la Camera ha votato a favore delle dimissioni senza cadere nel tranello. Pochi credevano che il Parlamento avrebbe davvero deciso di cacciare Previti. Del resto i precedenti erano tutti negativi, a testimonianza della cultura della illegalità che si è diffusa da anni nel Paese e nelle Istituzioni. Infatti è la prima volta che la Camera prendendo atto di una sentenza definitiva di condanna di un suo componente, decide di farlo decadere dall’incarico. Negli ultimi 10 anni il Parlamento, con maggioranze politiche diverse, e in presenza di condanne per gravi reati, evitò sempre di pronunciarsi per la decadenza. In questo modo restarono in carica Marcello Dell’Utri con una maggioranza di centrosinistra e Gianstefano Frigerio con una maggioranza di centrodestra. Martedì, invece, la Camera ha fatto il suo dovere e ha rispettato la legge: Previti non è più deputato.
Alessandro Naccarato
deputato de l’Ulivo
RELAZIONE DELLA
GIUNTA DELLE ELEZIONI -> LEGGI LA RELAZIONE
PRESENTATA IL 25 LUGLIO 2007 E DISCUSSA MARTEDI’ 31
LUGLIO 2007