INTERVISTA: VENETO
TERRA DI VOLONTARI: LA SOLUZIONE DOPO L’INDULTO
“Necessario il
recupero dei detenuti, troveremo i soldi per sostenerlo.”
il
Padova 26-07-06
l'indulto
in Veneto, le liberalizzazioni, ma anche il futuro dei
Democratici di sinistra in Veneto alle prese con il rinnovo con
il dopo De Piccoli. Il neo deputato padovano Alessandro
Naccarato è arrivato a Montecitorio da un paio di mesi, ma ha
già preso le misure di cosa lo aspetta. Lunedì ha preso la
parola alla Camera per parlare di indulto, di carceri affollate
e di percorsi di reinserimento. Un tema caldo, con il
centrosinistra ad un passo dalla spaccatura. Diviso tra chi è
disposto a qualche sconto per allargare il consenso sul
provvedimento. Assicurandosi i voti di Forza Italia. E chi, come
il ministro Antonio Di Pietro, vorrebbe la linea dura.
Vale la pena rischiare la rottura per questo provvedimento?
Perchè passi servono i due terzi dei voti alla Camera. È
indispensabile una larga convergenza in parlamento, altrimenti
non si ferma tutto. È ora di smetterla con le ipocrisie.Chi non
è d'accordo con l'indulto lo dica chiaramente. Se ne assuma la
responsabilità. Senza nascondersi dietro a prese di posizione
strumentali.
Ipocrisie?
Esattamente. Quando Giovanni Paolo II parlò alla Camera di
indulto e amnistia tutti erano d'accordo. Poi a Natale il
provvedimento non passò solo perchè indulto e amnistia erano
stati separati. È un atteggiamento che non serve perchè in
questo modo le carceri restano piene e non viene risolta una
questione di grande importanza per il Paese.
Di Pietro pretende che dalla proposta di legge sull'indulto
vengano stralciati i reati pecuniari e legati alla pubblica
amministrazione. Sbagliato?
No, ma si tratta di reati i cui protagonisti possono essere
puniti in modo più efficace percorrendo altre strade. È già
stato avviato un percorso per trovare misure alternative alla
carcerazione. Per i reati finanziari, più della prigione è
efficace l'interdizione. Impedire alle persone che vengono
processate e condannate di non far parte di consigli di
amministrazione, di società o di soggetti pubblici quotati. Chi
è stato coinvolto negli ultimi scandali bancari, ha fatto solo
il carcere preventivo. Previti, e magari pochi lo sanno, non si
trova certo dietro le sbarre. Meglio allora vietare a queste
persona ogni funzione pubblica.
Una scelta chiave anche per il Veneto?
Credo sia importante. C'è una necessità oggettiva da risolvere.
Il Veneto è una delle regioni dove la popolazione carceraria è
più numerosa. E l'indulto libererà oltre mille posti nelle
nostre strutture penitenziarie. Circa il 10 per cento del totale
nazionale. La situazione è drammatica. In queste condizioni le
persone non vengono recuperate, ma dopo arresti per reati
minori, entrano in contatto con la criminalità organizzata in
prigione e tornano fuori e ricadono nella delinquenza.
E una volta fuori di galera?
In
questo senso il Veneto è una garanzia. C'è la più forte
concentrazione di realtà e associazioni che si occupano di
recupero e che lavorando già oggi all'interno delle prigioni.
Anche grazie al mondo del volontariato cattolico. Ora troveremo
i fondi per sostenere questo aumento di lavoro. Senza copertura
finanziaria l'indulto non serve a nulla.
Perchè si vota proprio ora?
Con il governo Prodi condizioni politiche più favorevoli, nel
nome della collaborazione e non dello scontro tra i poteri dello
Stato. L'ex ministro Castelli e il governo Berlusconi invece
hanno cercato di limitare il potere della magistratura.
Si sta parlando molto anche del decreto Bersani. C'è più di una
resistenza . . .
L'obiettivo è aprire il nostro mercato che è vecchio e arretrato
rispetto all'Europa. L'obiettivo è abbassare i costi per gli
utenti. Mi pare che il governo stia procedendo in modo
determinato.
C'è anche un nodo tutto veneto da sciogliere. I Ds si sono
impantanati nella nomina del nuovo segretario regionale. Che ne
pensa?
Con la vittoria delle elezioni ci sono degli assestamenti e un
riposizionamento di molte figure. Prima tra tutte quella del
segretario regionale De Piccoli. C'è poi la nascita del partito
unico dell'Ulivo. Due aspetti che hanno aperto la discussione
sul segretario che tra l'estate e settembre si chiuderà.
Nessun
problema sul rinnovo del segretario regionale del partito.
Momento transitorio verso il partito unico. A settembre arriverà
la soluzione.